Haṭhayoga
Haṭhayoga
Lo Haṭhayoga, o "Yoga della forza", prende forma in India intorno all'XI secolo e raggiunge il suo massimo sviluppo nel XVIII secolo. Questa pratica unisce esercizi fisici e posture, tecniche di pulizia del corpo e controllo del respiro per la veicolazione dell'energia vitale. Per una sua piena comprensione è utile distinguere tra Haṭhayoga premoderno (XI-XIX secolo), che includeva pratiche ascetiche e spirituali, e Haṭhayoga moderno, che si concentra principalmente su posture fisiche.
Pur accogliendo il testo di Patañjali, in cui l'unica posizione del corpo è quella seduta, stabile, piacevole e senza sforzo, lo Haṭhayoga include pratiche fisiche che in epoche premoderne venivano utilizzate dagli yogin con lo scopo di raggiungere la liberazione.
Ad esempio, alcuni asceti, chiamati sadu, adottavano forme estreme di Haṭhayoga, come restare per tutta la vita con un braccio alzato o non sdraiarsi mai o altre ancora più severe.
A partire dalle Upanisad, nel pensiero indiano entra il concetto di 'rinascita' (samsara). In base al proprio karma (azione) ereditato dalle vite precedenti, abbiamo un certo tipo di vita terrena più o meno elevata e le azioni di oggi determineranno il karma delle vite future. Gli asceti indiani, attraverso le pratiche di austerità e di privazione, identificate con il termine sanscrito tapas (calore), si prefiggevano di purificare il proprio karma fino ad uscire dal ciclo delle rinascite, quindi da dolore e sofferenza insite nella vita terrena, conquistando così la liberazione (moksa).
Uno dei principali testi di Haṭhayoga è la Haṭhapradīpikā (Svātmarāma XV secolo circa), trattato che sintetizza e fonde diverse tradizioni ascetiche e yogiche in un piccolo manualetto pratico in cui già si notano molte somiglianze con lo Haṭhayoga moderno.
Con la diffusione dello Yoga in Occidente, a partire dal XIX secolo, la pratica si è evoluta in una forma che oggi è quasi esclusivamente posturale, orientata al benessere e all'armonia di corpo e mente piuttosto che su obiettivi ascetici o spirituali come quelli perseguiti dagli antichi yogin. Le posizioni, asana, assumono una rilevanza senza precedenti nella storia dello Haṭhayoga e dello Yoga.
Esplorando le radici dello Yoga e delle sue pratiche, ci accorgiamo che esso rappresenta una saggezza senza tempo, capace da sempre di guidarci nel nostro percorso personale, unico e trasformativo.